La più naturale posizione professionale per il laureato di secondo livello è quella di dirigente dei Servizi Infermieristici, di docente universitario o di ricercatore.
L'infermiere dirigente è il responsabile della gestione dei servizi e degli interventi che hanno lo scopo di garantire il soddisfacimento dei bisogni dell'utenza, nel rispetto di un'equa distribuzione delle risorse umane e materiali.
Per utenza, in questo caso s'intende sia quella esterna (utenti, cittadini), sia in quella interna (gli operatori).
I dirigenti sono, inoltre, una figura di riferimento e di sostegno per i propri collaboratori, assumendo di volta in volto il ruolo di assessori (per definire i loro punti forza e le aree di miglioramento) o di coach (per l'individuazione di possibili percorsi di miglioramento).
L'infermiere formatore è colui che studia e applica procedure di insegnamento/apprendimento tendenti al raggiungimento di livelli elevati di conoscenza e che è in grado di armonizzare le attitudini individuali e gli obiettivi educativi con le velocità di apprendimento del singolo studente.
Gli infermieri formatori possono proporsi come consulenti, co-responsabili della progettazione dei corsi, docenti in seminari e corsi, nelle Bussiness School e nelle università coach interni, tutor e valutatori della ricaduta formativa.
L'attività didattica vera e propria è svolta invece dal corpo docente dell'università e consta dell'insegnamento, tramite lezioni, seminari, esercitazioni o altre formule, della disciplina infermieristica.
Il docente titolare dell'insegnamento della disciplina, a seguito di concorso e incarico, si definisce professore.
Esistono professori di prima fascia (ordinari, straordinari) e di seconda fascia (associati).
Il ricercatore è lo studioso-laureato, cui spetta il titolo di dottore, con compiti prevalenti di ricerca scientifica.
Dopo un periodo di prova di tre anni, il ricercatore consegue il titolo di ricercatore confermato.